Altre navi spaziali: la Yamato

Parliamo ora di tre prodotti, stessa serie , del suo autore, della fisica che vi e’ dietro:

  • Space battleship Yamato 2199

 

 

 

 

 

 

  • Space battleship Yamato 2199 odyssey of the celestial ark

 

 

 

 

 

 

 

  • Space batleship Yamato 2202

 

 

 

 

 

Due premsse per iniziare, la prima e’ che le citazioni della fisica che si vede dentro la serie sooaffrontate a fine articolo, il tutto verra’ affrontato meglio ed in maniera piu’ estesa in un prossimo articolo, grazie alla collaborazione di alcuni amici dottorandi di fisica. La seconda e’ propedeutica per introdurre queste tre merviglie dell’animazione nipponica (che da ora in poi spesso abbrevieremo come SBY, ndr). Ovvero un focus su chi è l’ideatore della space opera originale in questione (poichè questi sono di rifacimenti migliorati in grafica e nei buchi di sceneggiatura).

Akira Matsumoto, comicia a scrivere e disegnare manga di fantascienza nel 1968 con Sexaroid. Già dall’inizio è caratterizzato dal suo tratto più attento alle suggestioni che al realismo.

Sceglie per sé come pseudonimo il nome Reiji, i cui kanji sono 零 (Rei, ‘zero’, ‘mezzanotte’), e 士 (-shi o -ji, ‘gentiluomo’), normalmente utilizzato nei composti guerrieri come 武士 (bushi, ‘guerriero’), 戦士 (senshi, ‘soldato’) e 騎士 (kishi, ‘cavaliere’). Il significato accreditato di Reiji sarebbe, dunque, “Samurai di mezzanotte”, oppure “Guerriero Zero”. I kanji vengono però scorrettamente traslitterati in romaji come Leiji, anziché Reiji, per volontà dello stesso Matsumoto, per il quale la lettera L rimanda alla parola inglese “lion” (leone). (ora capite perchè da membri di un hacklab chiamato “Ronin-Lab”, dove siamo nerd…ma anche da buoni “otaku“…beh è un pezzo importante della nostra storia interiore).

Tra i fumetti che realizzò prima di cimentarsi con le sue celebri serie fantascientifiche, vi fu il western Gun Frontier, la cui eredità sarebbe stata raccolta dalla saga di Capitan Harlock, dove non mancano dei pianeti governati dalla legge della pistola.

Tra i suoi manga più famosi vanno ricordati Galaxy Express 999, Starzinger, Uchū senkan Yamato (la più longeva casa di distribuzione di anime in Italia, Yamato Video, prende il nome proprio da questa serie), Danguard A, Queen Emeraldas, La Regina dei Mille Anni e, soprattutto, Capitan Harlock, personaggio al quale ha dedicato ben quattro distinte serie, tra cui la penultima, un breve ciclo di OAV, concepita in chiave di rivisitazione fantascientifica della saga wagneriana dei Nibelunghi.

Tutte queste serie, che spesso si intrecciano tra di loro attraverso le tematiche, mescolando personaggi e avvenimenti ricorrenti, sono tutte state trasposte in fortunati anime, curati dallo stesso Matsumoto. A partire dagli anni settanta, infatti, egli si dedica direttamente anche all’animazione, in particolare alla regia generale, dei lungometraggi cinematografici e dei serial televisivi.

Leiji Matsumoto è anche l’autore di Interstella 5555, un anime-musical con colonna sonora dei Daft Punk. Alcuni estratti del film sono stati proposti in senso autonomo come videoclip per i singoli che la band francese ha distribuito durante il lancio del proprio album.

 

Per quanto riguarda la trama di SBY, ecco (in breve) quanto:

Anno 2191: per la prima volta nella sua storia, l’umanità entra in contatto con una civiltà extraterrestre. Il 1 aprile 2191 la flotta terrestre incontra la flotta aliena: purtroppo quello che poteva essere un pacifico incontro si trasforma nell’inizio dello scontro fra le due civiltà. Sulla Terra, la popolazione è informata che i garmillassiani (così si chiamano gli alieni che hanno raggiunto il sistema solare) hanno attaccato la flotta terrestre.

Negli anni successivi, i terrestri e i garmillassiani si affrontano in diverse battaglie: la più importante è la Seconda Battaglia di Marte, che permette di respingere l’invasione garmillassiana. Nel frattempo, però, i nemici occupano Plutone e vi costruiscono una base dalla quale, con la loro tecnologia, accelerano meteoriti scagliandoli verso la Terra. Inizia così un sistematico bombardamento mediante queste bombe planetarie che portano alla distruzione delle città umane e alla distruzione dell’ecosistema del pianeta; dopo otto anni di bombardamenti, la superficie della Terra è inadatta alla vita per la presenza di radioattività, gli oceani sono scomparsi, la Terra desertificata e l’umanità è costretta a trasferirsi in città sotterranee.

Una speranza, però, giunge da un’altra civiltà extraterrestre: dal pianeta Iskandar, la regina Starsha invia, tramite la sorella minore, i piani per la costruzione di un motore in grado di superare la velocità della luce per consentire ai terrestri, che non conoscono ancora una tecnologia simile, di poter raggiungere il suo pianeta nella Grande Nube di Magellano in breve tempo. Viene così avviato il “Progetto Yamato” e nell’arco di un anno viene costruita una nave spaziale con installato questo motore per poter raggiungere Iskandar e ritornare con il Cosmo Reverse System, un’altra tecnologia iskandariana, in grado di riportare la Terra alle sue condizioni iniziali e permettere agli umani di ritornare a vivere in superficie.

All’inizio del 2199, mentre nei pressi di Plutone la flotta terrestre crea un diversivo, la seconda sorella della regina Starsha porta sul nostro pianeta l’ultimo componente per poter completare il motore: il nucleo del motore ad onde moventi, tuttavia perde la vita su Marte durante la sua missione. Anche la flotta terrestre esce sconfitta da quest’ultimo scontro, ma l’obiettivo è conseguito e la nave spaziale può essere completata. La missione ha così inizio, la Yamato decolla e affronta il lungo viaggio verso Iskandar, viaggio che dovrà durare meno di un anno, perché gli scienziati hanno ormai stimato che l’umanità non potrà continuare a vivere oltre questo limite di tempo nel sottosuolo, poiché la radioattività penetra sempre più in profondità.

Durante questo viaggio, l’equipaggio dovrà confrontarsi più volte con i garmillassiani e le altre civiltà che sono state già annesse all’Impero. Scoprirà nuove realtà, nuovi mondi, nemici da onorare e nemici con i quali si può collaborare, ma dovrà anche superare divergenze interne, che rischiano di compromettere la missione; si troverà nientemeno nella condizione di dover salvare proprio la popolazione garmillassiana. Alla fine, l’equipaggio giungerà alla sua meta e, ottenuto il Cosmo Reverse System, intraprenderà il viaggio di ritorno.

Giunto sulla Terra, con la Yamato dotata del Cosmo Reverse System, l’equipaggio riuscirà a salvare il pianeta e l’umanità dall’estinzione.

Nel 2202, tre anni dopo la battaglia con i garmilassiani, vi è di nuovo nuovo la pace nel Sistema Solare e la vita è stata ripristinata sulla Terra. Con la fine della guerra, è stato firmato un trattato di pace fra i terrestri e i garmilassiani per rafforzare il loro legame militare e per mantenere la pace. Oltre ad aiutare nella ricostruzione della Terra, l’esercito comuneforma una nuova flotta di difesa interstellare con una nuova nave, la Andromeda, per simboleggiare la potenza della flotta. La Terra si sta espandendo militarmente nonostante i desideri di pace si Starsha. Ma quando una nuova minaccia, i gatlantidei, comiciano a creare caos nella galassia appena riappacificata, la dea Teressa chiama nuovamente la Yamato per sconfiggerli.

 

E’ interessante, come dicevamo all’inizio, vedersi anche un po’ della fisica che viene mostrata nella serie.

Ad esempio, nel terzo episodio di SBY-2199, viene indicato il nome tecnico del cannone ad onde moventi: emettitore dimensionale a compressione esplosiva. L’arma consente di emettere una forte energia rilasciando radiazioni di Hawking. In fisica la Radiazione di Hawking esiste ed è una radiazione termica che si ritiene sia emessa dai buchi neri a causa degli effetti quantistici. Viene anche nominata la pressione tachionica durante l’uso del cannone ad onde moventi. In questo caso il tachione è una particella ipotetica con massa immaginaria e velocità superluminale.

Nel decimo episodio di SBY-2199 invece viene spiegato che il motore ad onde moventi trae l’energia necessaria dal vuoto. Effettivamente in fisica l’energia del vuoto può corrispondere a quanto esposto sul funzionamento del motore, anche se in questo momento non ci sono conoscenze sufficienti a dimostrarne la fattibilità.