Suggestioni dalla valle(ovvero hackmeeting 2017 capitolo 0)

In ritardo, ma alla fine arrivano, vi porto le suggestioni dalla val di Susa e dell’hackmeeting li svoltosi a Giugno scorso (come avevamo annunciato in un altro articolo sul blog).

Che dire, tre giorni, ma che valgono per trenta.
Valgono il tempo aspettato dal sottoscritto per tornare in hackmeeting (due edizioni saltate).
Purtroppo anche se l’entusiasmo ci stava, alla fine solo Zero (ovvero colui che vi scrive) e’ riuscito a salire. Ma ho portato dentro tutto di quei primi cinquanta giorni del progetto (RoninLab, ndr) e delle persone che ne hanno reso possibile la nascita.

Partiamo dal principio, il luogo; come si diceva la val di Susa, precisamente al presidio sito a Venaus: la Borgata 8 Dicembre. Non so esprimere a parole la bellezza piena di significato del luogo, catalizzatore di lotte, fatta di persone accoglienti, di cuore, serie e forti; tutto all’ombra di montagne antiche dai ghiacciai che gli fan da cappello.
Ma alla fine sto hackmeeting, dietro le descrizioni (quelle scritte , perche’ se lo hai vissuto direi che lo sai bene) che caspita e’??
Beh un momento per vedere fratelli, amici, conoscenti, gente nuova, cementare amicizie, rivalutare e rivalutarsi, confrontarsi, imparare, condividere, ma sopratutto nerdare, nerdare forte…qualsiasi cosa per voi voglia dire.
Questo giro, elencando a caso, vi erano: gli amici della serigrafia paspartu’ con cui condividiamo lo spazio autogestito “de lollis underground” a Roma, i ragazzi di Ninux, la cucina dei “fornelli in lotta“, e naturalmente gli hacklab di tutta italia (fra cui i concittadini di AvANa, l’hacklab del forte prenestino che ha assorbito parte del precedente progetto/hacklab universitario “insomnialab” e che ha dato spesso supporto alle iniziative dei collettivi a noi vicini o da cui veniamo che poi e’ l’officina di fisica, che se non conoscete fate male, dentro ha anche una ciclofficina popolare).

Non parlero’ dei talk nello specifico dato che quello sara’ oggetto di un altro articolo e di vari approfondimenti quando il lavoro di chi sta montando le registrazioni con le slide (e non solo) sara’ finito e pubblicato, cosi’ lo rigireremo anche qui dedicandogli appunto il giusto spazio.
Quindi di che parla questo articolo? Di un ciufolo e di tutto sostanzialmente, delle suggestioni…e quali quindi?
La prima, che ci riguardada da vicino, e’ che questo progetto e’ stato ben accolto da tutti 🙂
Roma e’ una citta’ grande, con la piu’ grande universita’ d’Europa, ergo avere dentro un luogo quale il “de lollis underground” un progetto come il nostro che si agita, scalpita, sotto i piedi di chi l’universita’ la vive, e’ oltre che bello fondamentale.

Le altre sono che la comunita’ di Hackmeeting si sta arricchendo di nuove persone e realta’, vi e’ ricambio, vi e’ crescita, vi sono commistioni, connessioni ed aperture.
Esiste ancora forte una voglia di fare nel mondo acaro, non chinare latesta alle logiche proposte nel mondo e dal mondo della rete e non.
Con un occhio sempre attento alle questioni di genere, o delle minoranze, che come sempre hanno avuto spazio, ma anche a scelte come quella di avere pranzi e cene vegane ergo oltre che critici anche piu’ sostenibili.
Per quanto riguarda i talk, anche quest’anno vi era pane per tutti i denti.
Sicuramente quello che al solito mi fa un poco impazzire e’ che non si sa mai sino all’ultimo chi fa cosa, dove esattamente, sopratutto non lo si sa da prima (ma organizzando da anni eventi di piu’ giorni, con relatori , posso “capire” benissimo).
E’ vero che in HM non ci vai solo per i talk, ma anche, ergo potersi organizzare per scegliere cosa fare, cosa seguire, quando arrivare o andare e chiudersi sulle cose extra sarebbe bello.
Nel complesso una festa di odori, sapori, imagini, confronti, alle volte anche spietati.
Per me il bello e’ stato inoltre poter restare a confrontarmi a Torino con i ragazzi ( ma sopratutto sono amici ) dell’Underscore, luogo fisico e di persone che hanno contribito sostanzialmente negli ultimi anni a rendermi la persona che sono e che mi ha portato sino a qui a scrivere.

Zero